giovedì 21 dicembre 2006

RICORDANDO IL SIGNOR G.


Con le sue riflessioni acute e pungenti, la passione impetuosa e la fisicità umana prorompente, sul palco come nella vita, ha attraversato quaranta anni di storia, non solamente musicale italiana. Giorgio Gaber e il suo teatro-canzone, ironico e tagliente, è il protagonista assoluto del mese di gennaio che su Jimmy è tutto dedicato a lui e alle celebri “Storie del Signor G”, presentate alle 21.50 nello spazio del venerdì del Jimmy Live Show.


Scomparso il 1° gennaio del 2003, Gaber continua ad essere celebrato con rassegne e spettacoli tratti dalla sua opera, grazie anche all’intensa attività della Fondazione intitolata a suo nome. Ispirato da Jacques Brel, autore di poesie scanzonate e delicate canzoni d’amore, inni per la libertà e invettive politiche, l’artista lo rivediamo in esclusiva su Jimmy nell’inedito tv che ha dato via, nell’ottobre del 1970, all’originale percorso teatrale che lo ha consacrato alla lunga stagione del successo e alla storia artistica italiana.
Le “Storie del Signor G” costituiscono l’unica testimonianza filmata ufficiale del teatro canzone di Giorgio Gaber. Fu il Festival Teatrale della Versilia nell’estate del 1991 ad offrirgli la necessaria ospitalità per allestire e proporre al pubblico circa quattro ore di spettacolo. Non solo quindi l’allestimento scenografico, le luci, la dislocazione delle telecamere ma anche la successione dei brani furono pensati appositamente per la realizzazione filmata.
I brani scelti da Giorgio Gaber con Sandro Luporini, insostituibile co-autore di tutti i suoi spettacoli, furono selezionati da un repertorio già allora vastissimo compreso tra il 1970 e il 1987. L’intento era ovviamente quello di offrire una sintesi compiuta di tutto il loro lavoro privilegiando i momenti più significativi, spesso rivisitando i testi e aggiornandoli rispetto alle versioni originali in modo da ottenere la massima efficacia espressiva senza naturalmente trascurare i principali aspetti del loro pensiero: il sociale e il politico, l’amore e il rapporto di coppia, l’individuo e le sue contraddizioni.
L’opera si propone di offrire un importante documento a tutti coloro che hanno amato Giorgio Gaber e soprattutto a quanti non hanno avuto la possibilità di assistere ai suoi spettacoli teatrali.
Con “Storie del Signor G” finalmente anche la dimensione visiva del suo teatro, la sua straordinaria espressività e mimica facciale e quell’uso unico e irripetibile del corpo come formidabile elemento di comunicazione, hanno la possibilità di essere apprezzati ed amati così come era stato per lo sterminato pubblico che lo ha fedelmente seguito in trenta anni di attività teatrale.

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